REVISIONE DIRETTIVA QUALITÀ ARIA, DURO COLPO PER ECONOMIA ITALIANA
Oggi al Parlamento Europeo la votazione sulla revisione della direttiva Ue sulla qualità dell’aria, un voto cruciale per la nostra salute, il nostro ambiente e il nostro futuro economico. Nonostante l’obiettivo lodevole, quello di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, la proposta attuale ignora dati fondamentali provenienti dalle stazioni di monitoraggio sul campo e fallisce nell’equilibrare le aspirazioni ambientali con le implicazioni socioeconomiche. Questi nuovi limiti rischiano di destabilizzare settori essenziali della nostra economia. Per rispettarli, la sola Pianura Padana dovrebbe affrontare una riduzione del 75% dei veicoli e delle attività industriali, un drastico taglio dell’industria zootecnica e persino l’eliminazione dei riscaldamenti domestici a biomassa. È preoccupante che i gruppi di sinistra abbiano rafforzato ulteriormente queste restrizioni, con emendamenti che limitano la flessibilità di adattamento. Nonostante i nostri sforzi, la proposta è passata grazie al sostegno della sinistra. Come unica relatrice italiana del provvedimento e con il sostegno di molti colleghi di centrodestra, abbiamo presentato una posizione di minoranza. Anche in prospettiva del voto in plenaria, ci impegniamo a trovare un equilibrio tra l’urgente necessità di migliorare la qualità dell’aria e l’importanza di proteggere la nostra economia. Continueremo a lottare per una legislazione ambiziosa, ma realistica e sostenibile. Il futuro della nostra salute e della nostra economia dipende da questo equilibrio delicato.